26 Aprile 2022
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Testimonianze


La testimonianza di Federico

 

1. Come sei venuto a conoscenza della DC Solutions?

Una volta conseguita la laurea magistrale in biotecnologie industriali, io mi sono da subito appassionato al mondo della ricerca clinica, un mondo in continua evoluzione; ho scoperto di conseguenza la figura del CRA, cioè del Clinical Research Associate. Per lavorare in questo ruolo esiste un decreto ministeriale, del 15 novembre 2011, dove sono stati stabiliti dei requisiti precisi. Proprio qui ho incontrato DC Solutions; perché cercavo un corso formativo che mi permettesse di soddisfare tutti i requisiti richiesti dandomi la possibilità di lavorare in maniera autonoma ed efficiente come CRA. Ho trovato DC Solutions facendo delle ricerche online e ho scoperto che appunto Carla e Cristina le responsabili della DC Solutions offrivano un corso di affiancamento e un tirocinio pratico che portavano proprio alla certificazione da CRA.

 

2. Come ti sei trovato in questo corso di formazione per diventare CRA?

Io mi sto trovando benissimo devo ringraziare Carla e Cristina per questa opportunità perché è stata ed è un’esperienza molto motivante. Tutto il lavoro svolto in questi mesi è stato frutto di un’intensa formazione da parte loro che ci hanno supportato e sopportato ad ogni esigenza, ogni domanda. All’inizio del tirocinio ci si può sentire un po’ confusi, anche se hai bene in testa tutte le varie attività da completare, però sono rimasto più volte affascinato dalla loro capacità di guidarti durante le visite di monitoraggio e lasciandoti proprio una sensazione positiva addosso. È un team molto professionale e cordiale, sono veramente contento orgoglioso di aver preso parte a questo progetto.

 

3. Lo consiglieresti anche ad altri?

Sì, assolutamente sì io lo consiglierei a tutti coloro che vogliono cimentarsi nel ruolo di CRA e che sono affascinati dal mondo della ricerca clinica; soprattutto lo consiglierei perché diciamo mettono al primo posto le persone, è un aspetto molto importante per me il valore umano.

Assolutamente sì, lo consiglierei